lunedì 14 giugno 2010

DOODSDREK - Doodsdrek


Informazioni
Gruppo: Doodsdrek
Anno: 2010
Etichetta: Those Opposed Records
Autore: Mourning

Tracklist
1. Verval
2. De Verderver
3. De Aardvreters
4. De Dode
5. De Vertoornde
6. De Bezetene
7. De Mars Der Overtolligen
8. Knoockenriedel

DURATA: 28:47

I belgi Doodsdrek altro non sono che il progetto collaterale di due membri dei Lugubrum: il cantante Barditus e il batterista Svein.
In questo specifico caso operano in comune accordo quasi a 360 gradi per quanto riguarda la parte strumentale con l'unica eccezione del basso a opera del solo Barditus.
Quello che propongono nei neanche trenta minuti che l'omonimo album ci pone come ascolto è un black metal di prima ondata, schietto, privo di fronzoli e che non brilla di sicuro per originalità ma che al tempo stesso lascia da parte produzioni pompate e altri accorgimenti valorizzando i toni grevi e putrescenti del composto.
Nulla che non sia già stato sviscerato, c'è però del buono in questo "Doodsdrek", la primordialità più becera e bestiale si fa largo fra le note colpendo in due episodi di una semplicità disarmante ma che accattivanti si fanno ascoltare come "De Mars Der Overtolligen" e "De Dode" o con le sferragliate violente che incalzano in "De Bezetene" e "De Verdever", non dispiacciono affatto soprattutto le prime con ritmiche allentate all'interno che ne aumentano la malignità.
La hit del disco, se così la si può definire, è "Der Vertoornde" la più malsana e morbosa nel suo incedere ciclico tendente al costante, sembra puntare all'annientare l'ascoltatore attraendolo all'interno di un mulinello nero.
Oltre questo vi è poco altro da dire, l'intro "Verval" e l'outro "Knoockenriedel" per quanto diversi l'uno dall'altro non apportano nulla in più o in meno se non presagire un degno inizio e una mesta fine a "Doodsdrek".
La produzione proprio per la scelta volutamente "underground" tende a far perdere un po' di potenza esplosiva agli strumenti ma è un dettaglio che dopo vari passaggi on air verrà tranquillamente assorbito.
In definitiva un approccio soddisfacente quello del duo belga, consigliato a chi ama le sonorità più scarne e old, mettetelo su e godetevelo per quello che è: puro black metal.

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