lunedì 14 giugno 2010

LIK - Må Ljuset Aldrig Nå Oss Mer


Informazioni
Gruppo: Lik
Anno: 2010
Etichetta: Frostcald Records
Autore: Mourning

Tracklist
1. Pest Och Pina
2. Hate to Be Human
3. Djupa Sinn
4. Guds Förlorade Skapelser
5. Evig Natt
6. Namnlös
7. Bortom Allt Liv

DURATA: 35:08

Il progetto Lik prende vita nel 2000 per volere di Graav, cantante e chitarrista degli Armagedda, "Må Ljuset Aldrig Nå Oss Mer" è la prima delle tre release che l'artista rilasciò, datato 2003 e arrivato alla sua seconda ristampa grazie all'intervento della russa Frostscald Records avendo delle potenzialità che destano interesse.
Il genere in cui si cimenta il musicista svedese è una sorta di black primordiale miscelato con dark e occult rock, le atmosfere scure, la semplicità del riffing e l'utilizzo di accordi di synth per dare profondità alla proposta lo inquadrano come una via d'unione fra il sound Isengard di "Vinterskugge", la darkthroniana capacità di mantenere vivi i brani con scheletri essenziali e la propensione malinconica pesante che potrebbe avere a esempio la versione oppressiva di "A Forest" dei Cure nel rifacimento curato dai Carpathian Forest.
Le sette tracce, nei trentacinque minuti di durata del platter, godono di un'alta fruibilità e di un piacevole quanto elementare coinvolgimento ricreato dalle scelte precise e spesso e volentieri minimalistiche fatte da Graav.
La canzone che spicca è "Hate To Be Human" in quanto la personalità scarna, un drumming lineare, la vocalità appena sussurrata e un basso in piena evidenza ne caratterizzano il lento ma misantropico incedere, il che la diversifica dal resto della tracklist, più omogenea e orientata verso il miscuglio sonoro già citato in precedenza.
Punto di riferimento per l'ascolto potrebbe essere l'altro progetto di cui Graav è parte i Lönndom, i Lik ne sono una versione con una striminziata (o appena accennata se volete) componente folk e con un fattore tristezza molto meno melancolico e maggiormente greve.
La produzione è alquanto limpida pur mantenendo la vitalità del sound strettamente legata al fattore underground in cui la musica è pienamente radicata espressivamente.
Un album "Må Ljuset Aldrig Nå Oss Mer" che al proprio interno conserva gelosamente il vissuto musicale anni Novanta, non inventa nulla e si presta all'ascolto per ciò che è: un disco black.

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