lunedì 7 giugno 2010

MIDRYASI - Corridors


Informazioni
Gruppo: Midryasi
Anno: 2009
Etichetta: Iron Tyrant
Autore: Mourning

Tracklist
1. Corridors
2. Woman Of Doom
3. Steal My Breath
4. The Cave
5. Lize
6. Another Hell Within (Space Suite Version)

DURATA: 41:46

L'Italia sta vivendo un periodo storico in cui il doom e il rock stanno finalmente prendendo piede a macchia d'olio, siano essi combinati con attitudine stoner, heavy o psych l'importante è che il seme si diffonda, la band lombarda dei Midryasi rientra in questa ondata che fa del sound desertico o space una delle componenti fondamentali.
Attivi dal 2002, con un album omonimo e uno split con i romani Doomraiser dal titolo "Behind The Same Cross", si ripresentano nel 2009 con un disco nuovo di pacca "Corridors".
Il mondo musicale che la formazione ha assorbito e propone è fatto di trip veri e propri derivanti da ascolti che si possono inquadrare in act quali Black Sabbath, Pentagram, Iron Butterfly, Hawkwind, una fusione di dinamiche oscure, viaggi sognanti e momenti progressivi.
Quaranta minuti costellati da passaggi hardrockeggianti ricchi di sfumatore, variazioni di tempo e una prestazione vocale più volte al limite col teatrale per l'attitudine evocativa che Convulsion (basso/voce aka Geilt dei nostrani Doomsword) possiede e sfrutta egregiamente.
La musica, per quanto la derivatività sia forte e presente ma sostanzialmente naturale, non presenta minimamente ostacolo per l'ascolto dato che si percepisce l'energia e la personalità del trio in ogni scelta o solo minima esternazione umorale che esprime, certo che quando in "Corridors" è subentrato il flauto mi sembrava di essere avvolto da quel capolavoro di "Warriors On The Edge Of Time" con le sue atmosfere ancestrali.
"Woman Of Doom" è un esempio classico di proto-doom, quello che sul finire degli anni Settanta, avrebbe influenzato poi di rimando la NWOBHM portando alla ribalta act come i Witchfinder General, realmente stupendo l'assolo incastonato intorno al terzo minuto, suadente ed efficace tanto da far smuovere una statua.
La vena Hawkwind ritorna a scorrere fluida ed esasperatamente acida nell'accoppiata centrale del platter formata da "Steal My Breath" e "The Cave" lasciando a "Lize" il compito di spezzare il mood trasportandoci per un attimo in un universo parallelo rispetto a quello sinora udito.
La canzone in questione ha un incedere più dolciastro e carico di un fascino morbido dovuto ai passaggi di chitarra che alternano clean con sferzate elettriche prestanti che con il supporto del synth creano un effetto peyote costante (goduria!!!).
Posta in chiusura la mastodontica "Another Hell Within", già presente nello split antecedentemente rilasciato, viene proposta in una "Space Suite Version", il succo della storia è che finito un viaggio se ne intraprende un altro più lungo e devastantemente alterato, pensate d'essere la pallina di una roulette e che le note siano il croupier pronto a lanciarvi facendovi girare come una trottola tanto che, i vostri pensieri si compattano in un'unica sensazione dispersiva ma allo stesso tempo slanciata adrenalicamente parlando.
E' un centro pieno quello dei Midryasi con "Corridors", ogni buon ascoltatore di musica seventies rock, classic doom e psichedelica in genere dovrebbe dare un ascolto a quest'album.
Ancora una volta posso affermare che quando gli italiani ci mettono la vera voglia, togliendo dal piatto manie di protagonismo e pipparolate da ammazza strumenti, i risultati sono più che spettacolari, i ragazzi ne sono una prova tangibile.

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