lunedì 12 luglio 2010

HELL MILITIA - Last Station On The Road To Death


Informazioni
Gruppo: Hell Militia
Anno: 2010
Etichetta: Debemur Morti
Contatti: www.myspace.com/hell_militia - http://evilness.com/hellmilitia/index2.htm
Autore: Mourning

Tracklist
1. Always The Same
2. Born Without Light
3. Unshakable Faith
4. Et In Inferno Ego
5. The Ultimate Deception
6. Fili Diaboli
7. Shoot Knife Strangle Beat & Crucify [GG Allin cover]
8. The Pig That Became A God
9. Last Station On The Road To Death

DURATA: 47:49

Si attendevano in tanti il rientro in gioco dei francesi Hell Militia, dal 2005 infatti dopo aver rilasciato "Canonisation Of The Foul Spirit" la formazione composta da membri di Mütiilation, Arkhon Infaustus, Neo Inferno 262, Antaeus, Temples Of Baal e Vorkreist (per citare solo alcune degli act dove militano o hanno militato) si son presi una lunga pausa che si è interrotta finalmente quest'anno con l'uscita del secondo "Last Station On The Road Of Death".
I Transalpini non hanno mollato la presa, il black metal da loro proposto continua a essere crudo e maligno, le chitarre producono frequenti dissonanze, il sound alterna momenti di pura frenesia tonante con altri più lerci e fangosi dimostrando che la carica blasfema e folle è una qualità che non si perde facilmente.
Sin dalle battute iniziali, tralasciando l'intro "Always The Same", ci si potrà confrontare con tracce che a pieno titolo sono estratte dal cilindro Hell Milita, l'apertura delle danze affidata a "Born Without Light" è la dimostrazione che le componenti citate antecedentemente sono la forza della band stessa, è più avanti però che si trovano i migliori momenti forniti dall'accoppiata "Et In Inferno Ego" e "Fili Diaboli".
I brani in questione faranno scorrere sensazioni differenti l'una dall'altra pur avendo come filo conduttore una dissacratoria e imponente spinta, la prima dovuta a un riffing di chitarra massiccio e a un drumming sparato, la seconda legata a un'intensa dose d'atmosfera che la pone quasi al ruolo d'inno malefico arrivando alla conclusiva titletrack con un sorrisino di piacere per aver ascoltato un buon album black senza troppi sussulti.
Menzione a parte merita la cover di "Shoot Knife Strangle Beat & Crucify" di GG Allin (Jesus Christ Allin) cantante hardcore che militò negli Antiseen scomparso a soli 27 anni nel 1993. Strana quanto ben incastonata nella tracklist, messa in posizione strategica dopo "Fili Diaboli" riesce a mantenere il mood malsano del disco, anche perché lo stesso Allin non è che fosse il primo stinco di santo in quanto a dissacrazione, viene ricordato più per i casini legati ai live dove tutto era possibile che per il valore dei dischi prodotti.
Tirando le somme abbiamo fra le mani un degno successore di "Canonisation Of The Foul Spirit", certo qualche fase di stanca e un Meyhnach non proprio al 100% dietro il microfono lo allentano un po', è black, privo di compromessi senza tastierine happy quindi i fan stiano pure tranquilli, se il debut fu di vostro gradimento, "Last Station On The Road To Death" riceverà il vostro apprezzamento.
Tuttavia come molti mi aspettavo di più, una conferma sul vecchio non mi fa pendere per una miglioria futura, per questi discorsi sarà il tempo comunque a dare risposta. Godiamoci quindi l'attimo scandito dalle note di questo lavoro, gli Hell Militia sono tornati.

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