lunedì 29 novembre 2010

FACEBREAKER - Infected


Informazioni
Gruppo: Facebreaker
Anno: 2010
Etichetta: Cyclone Empire
Contatti: www.myspace.com/facebreaker_mail
Autore: Mourning

Tracklist
1. Creeping Flesh
2. Cannibalistic
3. Torn To Shreds
4. Epidemic
5. Bloodshed
6. Mankind Under Siege
7. Waiting For The Pain
8. Into The Pit
9. Bloodthirst
10. Reanimating The Dead
11. Infected

DURATA: 37:13

Se c'è una cosa che purtroppo sembra diventata una moda è suonare death svedese, oddio per fortuna i Facebreaker non sono un act del tutto nuovo alla scena dati ormai i dieci anni e più d'attività, è però innegabile che il sound estremamente ripulito di questa release mi faccia un po' impressione.
Partendo dal fatto che mi trovo fra le mani un disco figlio naturale degli Entombed quanto dei Grave da cui affondano a piene mani virando in brevi casi verso lidi Bolt Thrower e accennando in alcune frazioni a richiami slayeriani, la formazione che vede al timone di comando lo storico singer Roberth "Robban" Karlsson, che tanto mi ha fatto felice con i Tormented e altrettanto mi ha fatto penare pensando alla sua prova inserita nel contesto dell'inutile sottobicchiere prodotto dagli ultimi Scar Simmetry in modalità Mtv, ha rilasciato il terzo capitolo "Infected" sotto l'egida ala della Cyclone Empire che con le band dello stile deve averci trovato gusto dati gli ultimi incontri e aver infilato nel proprio roster i promettenti e grintosi Puteraeon, vecchia conoscenza del nostro sito.
Cosa ci dona il combo? In pratica trentasette minuti di death old school legato alla propria scuola d'origine con tanta aggressività, chitarre che trinciano, rallentamenti nel sound a infondere un groove profondo e spaccaossa, diciamo che gli ingredienti di base ci sono tutti e vengono mostrati nei vari episodi con la destrezza di chi, veterano della scena, sa come sfruttare le carte che ha in mano nel migliore dei modi.
Brani quali l'opener "Creeping Flesh", "Bloodshed" e "Epidemic" riassumono in pratica la proposta nella sua completa esposizione, così come "Cannibalistic" e "Waiting For The Pain" evidenziano quei lievi eppur significativi spostamenti dalla direzione base chiamanti in causa gli altri act storici citati fornendo un minimo di variante alla canonicità esecutiva messa in mostra.
Canonico sì ma devastante l'impatto di "Infected" all'orecchio, Karlsson dietro il microfono ruggisce come sanno fare solo i singer di razza pura, gli assoli brevi ma ben incastonati nel sound arricchiscono una prova complessiva di una formazione che solida come un carroarmato non lascia spiragli su cui poter muover critica se non l'esser conservatori fino all'osso (e se questo vi fa storcere il naso è inutile anche ascoltarlo un disco simile).
Conservatori, sì, ok ma perché poi adeguarsi come han fatto i Grave alle leggi del mercato sfruttando una produzione pulita ma anche troppo per un sound che macinando crani nelle sue impostazioni più thrashy avrebbe avuto solo giovamento da un minimo di "sporco" almeno in quell'ambito?
La versione promo non è dotata della traccia "The Return", bonus track che è inclusa nella prima stampa sia della versione cd che lp, altra mossa commerciale incomprensibile per una formazione che vanta una decade di onorata attività nella scena, ci si svende per una canzone in più? Sono giochetti che ritengo svilenti per chi segue il genere, si deve andare alla ricerca della minima stronzata per carpire il reale valore di una band che ne infila undici in un album più che discreto ma che non si sposta di una virgola dalla storia svedese già scritta nel glorioso passato degli anni Novanta? Direi proprio di no.
Come avrete capito, se appartenete alla frangia degli affamati del sound made in Sweden questo platter entra dritto in lista acquisti, nulla che non sia stato detto ma negli ultimi tempi il motto "repetita iuvant" pare venga usato con un certo successo e prenderne nota di sicuro male non può fare.

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