lunedì 22 novembre 2010

FROSTLAND DARKNESS - Sign Of Inverted Cross


Informazioni
Gruppo: Frostland Darkness
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/frostlanddarkness
Autore: Mourning

Tracklist:
1. Tuhkattu Häpeä
2. Cursed
3. When My Skin Rot In Cold
4. Blackened Hearts
5. Autumn Frost (Hail To The Grief)
6. Sign Of Inverted Cross
7. Routamaan Kaamos

DURATA: 39:22

Suona gelido, elementare e raw il black metal dei Frostland Darkness ma chi sono? La domanda giusta da porsi è: chi é?
Il progetto finnico vede infatti al timone il solo Mantus Nord che si diletta sia nel comporre la parte strumentale, sia nel dare voce alle canzoni.
"Sign Of Inverted Cross" è il primo lavoro da lui prodotto, rilasciato in questo 2010 risente dell'influenza della scena nazionale dove la parte più cruda di gente come gli Horna, Clandestine Blaze, Satanic Warmaster potrebbe essere di riferimento per un sound alle volte talmente violento da risultare quasi sconnesso.
Il riffing intaglia melodie classiche e ampiamente conosciute ma che si lasciano ascoltare arrivando a offrire delle buone sensazioni in brani come l'opener "Tuhkattu Häpeä", "Cursed" e "Blackened Hearts" dove comunque la scia di matrice norvegese non sfugge dal presentarsi, quando si suona schietti e utilizzando certi riff il richiamo ai Darkthrone padri di questo tipo d'attitudine primorde è quasi inevitabile.
Decisamente rivolta verso altri lidi è "When My Skin Rot In Cold", ritmi blandi, ridondanze continue e un trasporto malsano la caratterizzano rendendola uno degli episodi più affascinanti del platter insieme all'acustica "Autumnfrost (Hail To The Grief)", anch'essa incidente sul piano atmosferico.
Il platter si prende una sosta dalla cattiveria sferrata in antecedenza avvicinandosi alle temperature nordiche in altro modo, sono infatti note che dipingono un paesaggio innevato ma coperto da una coltre grigia spessa quelle che il pezzo rilascia.
E' breve il passaggio però che fa riprendere la marcia tracciando un percorso nuovamente intriso di semplice e ferale natura black, la si può anche definire standard se volete ma la titletrack "Sign Of Inverted Cross" titletrack il proprio lavoro lo svolge onestamente attendendo che la successiva "Routamaan Kaamos" ponga la parola fine su un album che ha la pecca di non inventar nulla e il pregio di farlo nella maniera più corretta, evitando quindi di svendersi a soluzioni di mercato accessibili.
La produzione non è perfetta, la voce di Nord è in alcuni frangenti gracchiante, si presenta per lo più con uno scream prolungato che ben si presta nel ricoprire il ruolo assegnatogli.
In fin dei conti "Sign Of Inverted Cross" è un disco black e non ha pretese di esser altro che questo, chi segue le continue uscite s'imbatterà magari in molti prodotti similari a questo e anche di valenza minore, non posso quindi che consigliarvi d'ascoltarlo e trarne le vostre conclusioni, è giusto che per alcuni gli anni Novanta non siano morti e sepolti, se siete fra questi riuscirete di sicuro ad apprezzarne le doti senza farvi troppi problemi.

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