lunedì 8 novembre 2010

KURSED - In The Labyrinths Of Death


Informazioni
Gruppo: Kursed
Anno: 2010
Etichetta: Australis Records
Contatti: www.myspace.com/officialkursed
Autore: Mourning

Tracklist
1. Welcome To The Land Of Death
2. Sorrow
3. High Price Of Treason
4. Mourners Lament
5. Hopeless
6. Whispers From Beyond
7. Into The Loneliness Path
8. Kursed

DURATA: 39:30

I Kursed nascono dalla mente di Lord Nocturne Griffart artista cileno membro o ex delle realtà black e death connazionali Megiddo, Warfare e Demonic Rage.
In questo progetto ricopre il ruolo di mastermind proponendo un black alquanto sporco e blastato che sfrutta le tensioni atmosferiche per esprimere quella cosmovisione depressiva fatta di solitudine e orrore.
Pensiero racchiuso nella concezione di "Human Black Metal", definizione che lo stesso Griffart, ha affibiato alla propria musica precisando che a dargli forza è la morte e supportando l'idea del suicidio come liberazione assoluta.
Musicalmente però le tracce si discostano dal classico depressive fatto di esecuzioni mono-riff o cantilene diluite all'inverosimile, in vari momenti, per quanto le melodie siano fortemente caratterizzate da un sound malinconico e agonizzante, la batteria spinge presentadosi ficcante ma non sempre rendedo loro servizio dovuto.
E' una prova alquanto standard, sia le chitarre, sia l'impostazione del sound in genere, mantenuta il più primordiale possibile, vivono di un già sentito costante patendo una derivazione netta da parte di act conosciuti e basterà guardare le influenze citate sul myspace per rendervi conto da dove alcune soluzioni possano esser state prese.
Questo non è detto che sia forzatamente un difetto dato che è ormai difficile trovare qualcuno che sia prettamente personale, lo stesso musicista in alcune occasioni riesce soprattutto dal punto di vista delle emozioni trasmesse a centrare un paio di colpi con "Sorrow" e "Kursed" nelle quali il frutto compositivo ha la capacità di smuovere l'ascoltatore creando un'ansia degenerante ma non va oltre.
La voce urlata e stridula talmente alta che alle volte sembra una versione delirante di King Diamond non è male contestualizzandola, certo è che venendo a mancare la spinta adeguata dalle basi il suo andamento cantilenante e oppresso ne soffre.
Pur non mancando quindi di idee, non vi è ancora uno sviluppo che ne garantisca la piena realizzazione, consiglio comunque l'ascolto di "In The Labyrinth's Of Death" perchè in futuro, se inquadrata la via da seguire e pensando a operare con maggior professionalità dietro al mixer una miglioria che possa far fuoriuscire qualcosa di buono non è da escludere.

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