lunedì 8 novembre 2010

STENCH - In Putrescence


Informazioni
Gruppo: Stench
Anno: 2010
Etichetta: Agonia Records
Contatti: www.myspace.com/swedenstench
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Blackness
2. Face Of Death
3. Ghosts
4. Breath Of The Rottenness
5. The Fire
6. Crimson Hills
7. Drenched In The Light
8. The Ones Who Rot

DURATA: 30:58

Cambia il monicker ma non la solfa? Beh in certe occasioni potremmo proprio dire di sì. Gli Stench sono l'ennesimo parto made in Sweden, seppur la band sia attiva dal 2007 e abbia prodotto un ep, "Reborn In Morbidity", nel 2009, è questo l'anno della consacrazione con l'uscita del primo album "In Putrescence".
Il trio Micke (voce), Jonathan (chitarre), Jonka (batteria) è composto per 2/3 da membri dei Tribulation che a quanto pare non appagati abbastanza da quella già buona realtà rigettano la loro voglia di death metal old school anche in questo altro progetto.
Coadiuvati in sede live da due session, Anton (basso) e Seb (seconda chitarra), nei trenta minuti che danno vita al disco non si riscontra nulla di nuovo, è il "classico" e battagliero death di stampo scandinavo con le incursioni thrash, toni grevi e voce graffiata, la cosa buona è che il disco data la breve durata e degli arrangiamenti indovinati gira come si deve fornendo una prova alquanto piacevole e soprattutto non laccata.
Inutile dirvi che ascoltando "The Blackness", "Ghosts", "Breath Of The Rotteness" o "Drenched In The Light" i collegamenti ad altri act sono serviti su un piatto d'argento, com'è inutile pensare anche solo lontanamente che gli Stench abbiano la minima intenzione di suonare musica che non sia ortodossamente legata e inquadrata negli schemi della vecchia scuola nazionale da cui provengono.
Dispiace a dire il vero che il disco sia così corto, il materiale offerto è di quelli che colpisce e un paio di giri consecutivi se li merita proprio, "confezionato" con un occhio di riguardo verso gli amanti di quel revival metal che sempre più si sta diffondendo, n'è conferma anche la produzione di stile lo-fi utilizzata appropriatamente per mantenere ancora più vivida quell'aura retrò di cui il platter si fa forte.
"In Putrescence" è godereccio, uno di quei dischi che metti su e fa il suo dovere, non ci sono pause, non ci sono puttanate in mezzo, non ci sono commercialate al proprio interno, solo una onesta prova di death metal e questo basta e avanza.

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