lunedì 14 febbraio 2011

MINHYRIATH - Grohnd


Informazioni
Gruppo: Minhyriath
Anno: 2010
Etichetta: Black Tower Productions
Contatti: www.minhyriath.ch - www.black-tower.ch
Autore: ticino1

Tracklist
1. Intro
2. The Forest
3. The Grey Mountains
4. In Beörns Hall
5. The Letters
6. Grohnd
7. Symbelmine Part I
8. Osgyliath
9. Prince Of The Forest
10. Dor-Lohmyn
11. Symbelmine Part II
12. Creatures Of The Stones
13. Mumakyls
14. Outro

Nota bene: i pezzi bonus ivi contenuti del progetto acustico "Stiere Gring" (dialetto bernese, letteralmente "testone") non sono oggetto di questa critica.

DURATA: 57:39

Chi si meraviglia ancora di leggere che un gruppo scriva testi basati sui racconti di Tolkien? Nessuno, presumo. Ancora meno sorprende di incontrare un progetto come Minhyriath nel Canton Berna, regione musicalmente molto prolifica malgrado che, se paragonata alle dimensioni di altre nazioni, sia molto insignificante. Da quest’angolo delle Alpi provengono numerosi cantautori, gruppi rock, metal e pop che hanno successo localmente o a livello internazionale.

Mi aspettavo il peggio, leggendo che il gruppo si serve di strumenti folcloristici come la fisarmonica e medioevali come le zampogne. Nella mia testa iniziarono allora a girare immagini di bandelle assolutamente “frocie” e inaccettabili per i miei gusti.

Rassegnato, inserisco il dischetto nel lettore, pentendomi già di avere accettato di scrivere una recensione a proposito. Dopo un’introduzione romantica e epica mi scontro con una produzione curata e un suono veramente pieno. Le chitarre sono robuste e melodiose, ma senza fronzoli, gli strumenti meno metallici non soffocano il collettivo e la batteria martella nella testa degli ascoltatori le linee. La voce, assolutamente death, ricorda vagamente quella di Johan Hegg degli Amon Amarth, pur essendo più asciutta.

I ritmi martellanti e medio-lenti prevalgono in questo disco e spingono l’ascoltatore a muovere la testa al ritmo. Le melodie epiche, quasi eroiche e accentuate da alcuni cori possenti, sono un vero piacere da ascoltare, pure per i rozzoni come me. La vena death affiora inesorabile e non permette un calo di tono durante quest’ora di musica.

Trovo piacevole il fatto che il lavoro sia compatto e non dia l’impressione di essere una raccolta di pezzi provenienti da diverse fasi della carriera del gruppo.

Prima che mi accusiate di campanilismo, ascoltate i pezzi sul sito ufficiale e su Myspace. Sono certo che entusiasmeranno molti di voi.

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