lunedì 28 marzo 2011

CRYSTALIC - Persistence


Informazioni
Gruppo: Crystalic
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.crystalic.net - www.myspace.com/crystalicband
Autore: Akh.

Tracklist
1. Sub-Creatures
2. Throne Of Sin
3. Wall Of Sanity
4. Vanishing Act
5. Voiceless Army
6. Eulogy
7. Blastbeat Of My Heart
8. The Flame (bonus track)
9. New Time
10. Lord Of The Mourn
11. Too Dark To See

DURATA: 49:35

Dopo cinque demo e "Watch Us Deteriorate" tornano a farsi sentire i finnici Crystalic con questo "Persistence". I nostri quindi non hanno mollato e ci regalano un album autoprodotto a cui non si puo' criticare niente rispetto ad altre uscite marchiate; undici brani da ascoltare tutti di fila e una produzione ottimale che valorizza le qualita' tecnico compositive del combo.

Un lavoro che abbraccia molte sfaccettature indubbiamente, il territorio musicale potrebbe essere un Death Metal di stampo melodico (dimenticatevi immediatamente il termine "Svezia") in cui si inserisce una fortissima componente guitar oriented, dove le chitarre soliste si ritagliano veramente moltissimo spazio al limite del guitar hero da parte delle asce di Tieaho e Mattila, vedete l'introduzione di "Too Dark To See" per giudicare; questo pero' non deve farvi pensare a scimmiottamenti ai connazionali Children Of Bodom, qua ci sono sostanza e bonta' in abbondanza.
"Sub-Creatures", "Blastbeat Of My Heart" (fra le piu' veloci del lotto), "The Flame" e "Lord Of The Mourn" sono esempi con i quali i Crystalic fanno capire alcune loro peculiarita': aggressione, melodia, tecnica (da notare anche la strumentale "Eulogy") e linee vocali di un espressivo Heinonen che si affiancano alle parti in fretless di Tissari come dimostra la progressiva "New Time" o la citata canzone di chiusura, dove l'abilita' strumentale va a braccetto con una struttura compositiva di alta qualita' in cui le variazioni d'umore per quanto diversificate fra loro trovano una perfetta incastonatura.

Se devo esser sincero una delle cose che piu' mi hanno affascinato di questo lavoro è che pur mantenendo una fortissima identita' e ricchezza di arrangiamenti con splendidi affreschi si faccia piano piano largo un nome nella mia mente, un nome antico a cui i nostri forse si rivolgono in maniera distinta e rispettosa: Paradise Lost. Nelle linee vocali aggressive piu' di una volta l'influenza del miglior Holmes (prima che si volesse convertire a fare l'Hetfield anglosassone) esce allo scoperto, lo stesso si legge fra certe linee di chitarra, arricchendo di espressivita' e profondita' un songwriting superbo, che per intensita' colpisce dritto e a fondo, è sicuramente da lodare tutto cio'.

Chiudendo il cerchio, mi chiedo francamente come questo album possa non aver trovato una distribuzione adeguata, in quanto i Crystalic hanno oltre ad una spiccata identita' e professionalita', veramente tutto cio' che si richiede per questo genere, forse anche qualcosa in piu'.
Se mi chiedessero un nome per una band MDM in quest'istante non avrei dubbi, i miei 10 euro li giocherei sui Crystalic...
Ovviamente vincenti!

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