lunedì 14 marzo 2011

RAMON ZARATE - Oyster


Informazioni
Gruppo: Ramon Zarate
Anno: 2010
Etichetta: Ramon Zarate Production
Contatti: www.myspace.com/ramonzarateband
Autore: Mourning

Tracklist
1. Monkey
2. Burning Bob
3. Oyster
4. Eightball
5. Losing Grace
6. Cryptic Invaders
7. Shit Eaters
8. Sun

DURATA: 40:06

Può una cover spingere all'ascolto di un album? Probabilmente sì e non solo a quello, chi è cresciuto nell'era in cui internet non era padrone faceva anche acquisti sconsiderati a istinto, beh io quando ho visto la front di "Oyster", album dei Ramon Zarate, mi son detto: questi li devo provare.
Un artwork fantastico, lo stile potrà ricordare quello di alcune uscite dei Baroness o dei più recenti Kveletark ma il sound custodito all'interno è di ben altra forma e stile.
Sono indiavolati, rock'n'roll addicted, è un suono sudista che non si nutre solo di solchi profondi attingendo anche dello stile più classicamente Motorhead, delle sferzate hard'n'heavy dei Black Label Society non tralasciando ovviamente il panorama musicale di Palm Desert, come si può riassumere un tale connubio d'influenze in sola parola? SPETTACOLO!!!
Otto canzoni che sembrano dire: figlio di puttana ascoltami perché io so per quale verso prenderti, non hai scampo, vuoi l'attitudine più rock e io te la offro su un piatto d'argento con "Burning Bob" e "Oyster", pretendi di farti del male con brani degni del miglior stampo redneck e allora vai col groove del sud con "Eightball" (di cui troverete anche il video ufficiale su Youtube) e "Sun".
C'è un solo dogma da seguire ciecamente mettendo nello stereo questo disco: godere.
La formazione ha un cantante strepitoso, Ivan Castillo (anche chitarrista) è un incrocio fra John Garcia, Zakk Wylde e qualcosa del maestro Lemmy, cosa cazzo si può chiedere di più? Con l'altra ascia Salva Giamba forma una coppia devastante che fra assoli conditi col wah wah, un suono fuzzy che il più delle volte ti catapulta completamente fuori e una psichedelia allucinata riesce a conquistare punti episodio dopo episodio.
Infilano canzoni incazzate e violente come l'opener "Monkey" e una guerrigliera "Losing Grace" in una tracklist che più variegata di com'è non può essere, infatti a coprire il lato psych ci pensano "Cryptic Invaders" e "Shit Eaters" che dilatano, appesantiscono e aumentano il fattore ridondanza in maniera esponenziale.
Se alle chitarre non si può che rendere grazie per tanto ben di dio, lo stesso lo si deve al reparto ritmico, David Greisch alla batteria e Julien Bockiau al basso sono praticamente perfetti, i cambi di marcia e di sensazioni di "Oyster" devono davvero tanto a questi due musicisti che con un assetto energico ma frizzante, vivace quanto incalzante porgono delle basi pennellate per il riffing.
Arrivati alla fine di "Sun" abbiate un po' di pazienza in modo che la ghost-track vi accompagni degnamente alla fine mutando ancora una volta la pelle di Ramon Zarate, la traccia è infatti un country-blues acustico, chissà magari vi sembrerà per un attimo di trovarvi nel Tennessee.
Qualcuno dopo averlo assorbito potrebbe muovere la mozione: ma non c'è nulla di nuovo in ciò che propongono, è vero, potrei chiedervi in quanti ci riescano al giorno d'oggi? E in quanti siano capaci di produrre un platter che non sia definibile solo buono? La differenza la si vede col tempo e con i passaggi on air.
Quando le tracce ogni volta che ti arrivano all'orecchio ti portano a pensare, "appena finito lo rimetto ancora una volta", spunta un bel cartellino con la scritta: BINGO!!!
Amate lo stoner nelle sue varie forme? Non vi fate troppe pippe mentali? Perfetto, siete gli ascoltatori adatti per questo gioiello dei Ramon Zarate, "Oyster" è un acquisto di cui non vi pentirete mai.

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