lunedì 1 agosto 2011

BONG - Beyond Ancient Space


Informazioni
Gruppo: Bong
Titolo: Beyond Ancient Space
Anno: 2011
Provenienza: Newcastle, Regno Unito
Etichetta: Ritual
Contatti: www.myspace.com/landbong
Autore: Mourning

Tracklist
1. Onward To Perdóndaris
2. Across The Time-Stream
3. In The Shadow Of The Towers

DURATA: 01:19:05

I Bong in neanche un quinquennio si son dati tanto ma tanto da fare, hanno una discografia costellata di split, live album, boxed sets e con "Beyond Ancient Space" giungono al traguardo della terza release full.
Il doom/sludge psichedelico e tendente al drone di cui sono fautori è non solo di altissima qualità compositiva, decisamente più importante e preponderante nel sound è la gamma di soluzioni da "trip" acido/spirituale/esoterico che riescono ad attivare e spegnere come semafori, a ogni colore del trio esposto in quel mezzo corrisponde una delle forme "spaziali" che assume forma e sostanza all'interno dei brani.
Non è assolutamente cambiato il modo di presentarsi, le canzoni sono lunghe, tortuose, inebrianti, seducenti ma al tempo stesso infime, maligne e oblianti, un'eterna lotta della luce che prova a farsi largo nel bel mezzo di una coltre lussureggiante di nebbia grigia capace di tarparle le ali nel momento in cui tenti di spiccare il volo.
"Stoned And Totally Collapsed", un giramento di testa vorticoso che colpisce nota dopo nota, che vi coccolerà sfruttando l'elegante e suadente suono del sitar ("Onward To Perdóndaris"), portera con sè una costante adimensionalità, lo spazio e il tempo verranno annullati dal mastodontico e ciclicamente malsano riverberare delle chitarre ("Across The Time-Stream") con un abbassamento di "vitalità" e toni nella traccia conclusiva ("In The Shadow Of The Towers") che alla pari di un monolite nero, alto e imponente si installa internamente all'orecchio possedendolo e acquisendone pienamente il controllo.
E' un disco drogato all'inverosimile "Beyond Ancient Space", è uno sturbo emotivo che non vuole finire, tocca quindi ripremere ancora e ancora il tasto "play" una volta che si ode anche solo in vicinanza lo scoccare degli attimi che lo condurranno al tramonto.
E' perdizione che quieta e inquieta, è una dualità che può rompersi solo scegliendo in quale modo affronterete un tale ascolto: sereni e limpidi (e sobri) cercando di sviscerarlo e aprendo la vostra mente alla metamorfosi sonora in corso oppure fatti, strafatti e alticci cercando di solcare per l'ennesima volta una dimensione che non sia quella a voi conosciuta? In entrambi i casi troverete la vostra risposta, ciò che sicuramente dovrete fare è acquistare questo fantastico album e metterlo su fino allo sfinimento... Trip And Trip And More Trip!!!

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